Un ringraziamento per la bella esperienza al Greppi da parte di una tirocinante russa

Inviato da Maurizio Rizzo il Ven, 28/02/2020 - 07:58

Così saluta l’Italia , il “Greppi” e le due famiglie che l’hanno ospitata Ksenija Kvadrina, studentessa ventunenne dell’Università Pedagogica di Mosca. Dopo aver terminato presso la nostra scuola un periodo di tirocinio durato un mese, durante il quale ha coadiuvato nelle classi le docenti di russo e ha seguito le lezioni di altre materie di interesse in lingua italiana, Ksenija, ha voluto accomiatarsi con una lettera. Da parte nostra ricambiamo l’affetto e coltiviamo la speranza di poterla incontrare di nuovo e incrociare ancora il suo sguardo attento e curioso.

Fin dal primo giorno, questa è stata una grande sfida per me, sin dal primo minuto sono dovuta uscire dalla mia “comfort zone”, ma sin dal primo secondo mi sono resa conto che stare qui è una gioia immensa.

Certo, l’Italia è storia, è cultura, è cucina, è arte, ma la vera ricchezza dell’Italia è la sua gente: le persone che si comportano come se ti conoscessero da tutta la vita, le persone che ti trattano come se fossi uno di loro, le persone che vogliono che tutto vada bene, le persone che ti ascoltano come se ti conoscessero da tutta la vita.

Persone che non ti giudicano per i tuoi errori, persone che sono sempre felici di aiutarti, persone che sanno come vivere e godersi la vita, persone che ti regalano emozioni incredibili con un solo sorriso.

E se non hai prima vissuto in una famiglia italiana infinitamente accogliente, non hai partecipato alle lezioni di insegnanti italiani, non hai pranzato con una nonna italiana e non hai bevuto vino davanti al fuoco con un nonno italiano allora non puoi dire di essere davvero stato in Italia.

L’Italia ha i suoi difetti certo, ma quando ci sono gli italiani, allora ti rendi conto di essere al sicuro.

E voglio dire grazie a tutte le persone che ho incontrato durante questo mese, ad ogni studente ed ogni insegnante.

Qui in Italia ci sono ancora persone a me care dalle quali voglio tornare, dalle quali voglio sapere che stanno bene, persone che voglio abbracciare e ringraziare all’infinito per tutto quello che ciascuna di loro ha fatto.

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