Fumagalli Sara di ILB si è classificata terza al Concorso Letterario Nazionale "Raccontar…scrivendo"

Inviato da Maurizio Rizzo il Mer, 25/05/2016 - 11:36

Sara FumagalliEQUI-LIB(E)RI

I più vivi complimenti vanno all’alunna Fumagalli Sara di ILB, classificatasi terza al Concorso Letterario Nazionale per studenti delle Scuole secondarie di Secondo grado Raccontar…scrivendo, indetto dall’Associazione La Casetta degli Artisti di Recanati, patria di Giacomo Leopardi, Musa ispiratrice della manifestazione. Sara è stata invitata al Teatro Persiani sabato 21 maggio, dove è stata applaudita dalla Giuria e dai presenti per l’elaborato Equi-lib(e)ri, meditazione sui temi della fame, della povertà e dello sfruttamento di popolazioni che vivono in miseria, a fronte di uno spropositato arricchimento da parte di alcuni Paesi del Primo Mondo.

La questione è quanto mai attuale, ma la novità sta nel fatto che gli ideatori del Concorso, giunto alla sesta edizione, hanno tratto spunto dallo Zibaldone, 16 Giugno 1821, in cui Leopardi parla di: “[…] derrate che ci vengono da lontanissime parti, mediante le stesse o simili miserie, schiavitù… come il zucchero, caffè …e si hanno per necessarie alla perfezione della società”. Il letterato mostra una sensibilità inusitata, per i suoi tempi, di fronte al fatto che alcuni alimenti fossero considerati indispensabili sulle tavole dei nobili della sua epoca, ma che provenissero da luoghi in cui la produzione gettava in miseria intere popolazioni.

Ai giovani candidati è stata proposta una riflessione sulla tematica, partendo dalla Carta di Milano (Carta di responsabilità e impegno concreti, rivolta a cittadini, Governi, Istituzioni, Associazioni, Imprese, e vòlta anche a sensibilizzare i visitatori dei Padiglioni dell’Expo 2015 rispetto a spreco alimentare, diritto al cibo, sicurezza, prodotti agricoli sostenibili, n.d.r.), che si conclude con le seguenti parole:

“[…] poiché crediamo che un Mondo senza fame sia possibile e sia fatto di dignità umana, nell’Anno Europeo per lo sviluppo e in occasione di Expo Milano 2015, noi ci impegniamo ad adottare i principii e le pratiche esposte in questa Carta di Milano, coerenti con la strategia che gli Stati membri delle Nazioni Unite hanno elaborato per sradicare il problema della fame entro il 2030. Sottoscrivendo questa Carta di Milano noi dichiariamo di portare la nostra adesione concreta e fattiva agli Obiettivi per uno Sviluppo Sostenibile promossi dalle Nazioni Unite. Un futuro sostenibile e giusto è anche una nostra responsabilità.”

La riflessione andava, però, accompagnata da una formulazione personale di proposte, modifiche o aggiunte al Documento. Sara, già vincitrice di altri Concorsi letterari e giunta al quindicesimo posto ex aequo all’edizione recanatese del 2014 con un commovente testo intitolato Luna rispondimi, rivolto alla Luna di leopardiana memoria, prendendo spunto da un percorso iniziato nelle ore di lezione di Italiano, si è cimentata in un’argomentazione alquanto incisiva, partendo dal dato concreto che, mentre in un luogo lussuoso del Nord del Mondo si consumano cibi costosi e non di primaria necessità, in Ecuador, per esempio, i campesiños si nutrono di pane raffermo dopo aver lavorato tutto il giorno senza sosta in immense piantagioni (che soppiantano brutalmente le piccole proprietà terriere, tolgono spazio ai natii e deturpano l’ambiente), per concedere a noi Occidentali viziati di consumare cibi superflui. Sara, dopo un’attenta analisi della Carta di Milano, vi trova punti deficitarii e aporie che tenta di risolvere, sostenendo che l’attribuzione diretta degli impegni da parte di chi ha sottoscritto il Documento sembri un poco carente nello stesso, che debbano esistere anche serii momenti di confronto e verifica della realizzazione di intenti così elevati, altrimenti destinati a restare lettera morta. Inoltre, sottolinea la forte necessità di una costante educazione alimentare nei nostri Paesi, a partire dalle scuole, per poi ricadere su compratori molto più consapevoli. Non resta, però, insensibile alla mancanza di diritti per lavoratori di ogni età, che consumano la propria esistenza in condizioni disumane, non riuscendo nemmeno a difendere il proprio ambiente e se stessi dai soprusi, spesso per la diffusa scarsa scolarizzazione. Il suo testo si chiude con le parole preziose di San Giovanni Paolo II: “Dio ha dato la Terra a tutto il genere umano, perché essa sostenti tutti i suoi membri, senza escludere né privilegiare nessuno.”

Non c’è, dunque, da stupirsi se la Giuria abbia giustamente premiato l’elaborato di un’adolescente tanto impegnata ed interessata a problemi che in fondo riguardano tutti, ma di cui sovente ci dimentichiamo. Sara ha mostrato, senza sfoggio di retorica, che anche i giovani possono contribuire a salvare il Nostro amato Pianeta e a portare un po’ di humanitas , che essi sono persone positive, propositive e concrete. Per questo la ringraziamo, e le auguriamo di riuscire a raggiungere i propri obiettivi di aiuto e impegno.

                                                                                                            Prof.ssa Barbara Caci

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